Deerhunter – Fading Frontier (Mucchio Selvaggio)

 

Sono passati dieci anni dal primo disco dei Deerhunter, una decade da quel rabbioso Turn It Up Faggot in cui manifestavano una certa insofferenza per il conformismo del mondo indie-rock made in USA. Da allora il percorso della band non ha mai smesso di sorprendere, barcamenandosi tra noise, psichedelia e un’imprevedibile sensibilità pop cui solo il termine art-rock riesce forse a rendere giustizia. Rabbia e frustrazioni sono rimasti elementi cruciali per il gruppo di Atlanta, capitanato da un Bradford Cox da sempre in vena di attriti e provocazioni, una personalità tanto esilarante quanto ansiogena, al contempo fonte d’ispirazione e di confusione per il gruppo. Due anni dopo l’impatto noise di Monomania, una sorta di discesa negli inferi in chiave lo-fi (e queer), i Deerhunter tornano con un album che sfodera la meno controcorrente tra le tematiche: il passaggio alla maturità. Cox ha dichiarato di pensare al suono del disco come “al primo giorno di primavera”, e come ribadisce all’infinito nella perla dream pop Living My Life, ha realizzato di voler indulgere nella sicurezza delle piccole cose, anziché continuare a sgomitare per “andare oltre”. Gli ostacoli si smaterializzano, suggerisce il titolo, e così il sound del quartetto si apre a composizioni ultramelodiche, da pace dei sensi. Prodotto dai quattro con l’aiuto di Ben H. Allen III (già al lavoro in Halcyon Digest) Fading Frontier recupera una dimensione ‘intima’ perlopiù inedita per il gruppo e si qualifica come il loro lavoro più accessibile. Un po’ Orange Juice, un po’ dEUS circa The Ideal Crash, nel brano Breaker, che vede per la prima volta il chitarrista Lockett Pundt dividersi i vocals con Cox, i Deerhunter sembrano inscenare la propria beatificazione. In Snakeskin tentano il loro primo funk scanzonato, mentre nella travolgente Take Care si dividono tra romanticherie synth pop e divagazioni prog, senza mai perdere le staffe. Di fatto, empatizzare con Cox e i suoi Deerhunter non è mai stato così semplice.

Vote: 7.5

Published on Il Mucchio Selvaggio n. 735 / October 2015 (print and digital)

Leave a Reply

Fill in your details below or click an icon to log in:

WordPress.com Logo

You are commenting using your WordPress.com account. Log Out /  Change )

Facebook photo

You are commenting using your Facebook account. Log Out /  Change )

Connecting to %s