Decidere a quale sottogenere metal appartengono i The Body non è impresa facile. Doom, Sludge, Black? Tutti e nessuno. Non vi occorre essere metallari per entrare in sintonia con il duo di Portland. Chip King (vocals, chitarre) e Lee Buford (batteria, percussioni) ne sono consapevoli e da sempre preferiscono definirsi outsider. Pur prendendo dai reparti più neri del metal alcuni elementi di base (tempi lunghi, urla, un pessimismo sconfinato) i The Body mescolano elettronica e noise con sorprendente agilità. No One Deserves Happiness, a loro detta, è “il disco pop più orrendo della storia”. C’è da fidarsi e non fidarsi di questa provocazione. Da una parte è vero che in alcuni punti i Nostri arrivano a sperimentare con melodie (Shelter is Illusory), armonie vocali (Wanderings) e un metamorfico synth-pop da gironi infernali (Two Snakes); dall’altra è chiaro quanto il loro immaginario nichilista e la propensione per doom ed alto volume non possano che alienare i ‘deboli di cuore’. Grazie alla collaborazione con le vocalist Wolpert e Maralie Armstrong i brani alternano momenti di delicatezza a devastanti esplosioni di rumore e alle urla tipicamente sludge di Chip King. Il risultato è sorprendente, la loro idea di pop sembra rigenerarsi ad ogni incrocio. Senza nulla da togliere ai SunnO))): qualcuno presenti i The Body a Scott Walker!
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Published on Il Mucchio Selvaggio n. 740 / March 2016 (print and digital)